Gli arabi in Spagna
Hermann SchreiberCaddero Toledo e Cordova, Siviglia e Mérida: nel 713 gli arabi erano già a Saragozza.
La leggenda ha gettato un velo molto fitto su queste prime fasi della conquista di al-Andalus. Né sappiamo esattamente come si verificò il passaggio da una Spagna visigotica priva di omogeneità e in piena decadenza allo splendore di al-Andalus, destinato a durare otto secoli.
Nella Spagna dei mori si incontrarono la giovane religione del deserto, il cristianesimo, l’ebraismo e il germanesimo gotico. La tolleranza delle leggi instaurate dagli arabi, la sicurezza dei confini raggiunta a prezzo di continue battaglie, la grande prosperità ottenuta da principi saggi e prudenti permisero uno sviluppo di arti, scienze e commerci quale l’Europa non aveva più visto da secoli.
Schreiber ripercorre le tappe della conquista musulmana e traccia una grande sintesi storica delle vicende di al-Andalus. In queste pagine rivivono battaglie e scontri entrati nella leggenda, come Roncisvalle; i mitici califfi che fecero di Cordova «l’ornamento del mondo», secondo le parole della monaca cristiana Hroswitha; i poeti, i ministri, i guerrieri; le splendide donne, arabe e cristiane, che spesso governarono dietro le quinte; il lento progredire della riconquista cristiana, di pari passo col decadere della concordia in al-Andalus; personaggi
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